Confesso di essere cresciuta con il minestrone della Findus. Senza entrare nei dettagli della mia prima giovinezza, posso affermare che nonostante la Findus sono cresciuta sana e felice. Mia madre, tutt'oggi, si ostina a comprare il surgelato pur disponendo di un orto e del tempo necessario a pulire le verdure. Per quanto mi riguarda credo di avere ancora in freezer una mezza busta di minestrone pronto. Lo uso come scorta in caso di necessità o pigrite acuta e in genere funziona. Ma amo troppo la cucina per continuare su questa pessima strada. E allora perché non preparare il minestrone in casa?
Il minestrone mi fa venire in mente i piatti poveri di un tempo, quelli preparati nei paioli di rame appesi sopra i caminetti e "rinforzati" con tutto il commestibile a disposizione in cucina. E non credo di essere molto lontana dal vero. Paradossalmente, i piatti poveri di una volta sono diventati oggi delle vere prelibatezze, basti pensare alla famosa Paella spagnola.
Rispettando quindi questa tradizione antica e in linea con lo spirito del "non si butta via niente in questi tempi di crisi" (ma anche in tempi di non-crisi dovrebbe essere una regola), apro il frigo e medito. Dispongo di:
- mezzo cavolo bianco (direttamente dall'orto)
- mezzo cavolo broccolo romanesco (idem come sopra)
- mezza verza riccia (direttamente dal banco del fruttivendolo Mirko)
- carote
- sedani
- rametto di ciliegini
- cipolle
- fagioli secchi (che non sono in frigo ma nella credenza)
- patate (idem come sopra)
- prezzemolo (che non è in frigo ma dentro un vasetto sul piano della cucina)
Chiamerei il minestrone anche un notevole salva-verdure. Premetto che amo cucinare e mangiare la verdura in mille modi, ma cucino per due persone soltanto e mi piace variare giornalmente le pietanze. E qui le soluzioni sono due:
1) cucinare tutto in una volta in modo che si conservi più a lungo
2) fare il minestrone di verdure
Ho sempre optato per la prima soluzione. Solo che detesto trascinarmi cibi preparati (il riscaldato non a tutti piace) e mi ritrovo, come oggi, ad avere moncherini vari sparsi per il frigo. E quindi...via libera al minestrone!
Una parte della verza l'ho utilizzata per il pranzo (soffritta in padella con cipolla e peperoncino fresco tagliato a rondelle). Il resto, la parte finale, l'ho tagliata a striscioline e unita a tutta l'altra verdura fatta in piccoli pezzi. Ora, le varianti per un buon minestrone sono molte. Facendo una breve ricerca su internet è possibile trovare di tutto e di più. Io credo che il minestrone si adatti bene all'estro e al gusto di ciascun appassionato di verdure. E quindi non vedo perché non farlo secondo i propri desideri aggiungendo zucchine, zucca, guanciale, crosta di parmigiano, pane raffermo, pesto (come fanno in Liguria), peperoni, altri ortaggi di stagione e cereali e legumi di vario genere.
Non solo credo che il mimestrone sia un ottimo piatto invernale, ma anche un'ottima idea da portare in tavola quando si ha gente a cena. Certo, bisogna essere dei veri estimatori di cucina per apprezzare un BUON MINESTRONE FATTO IN CASA. Io, che amo i sapori semplici, sono stata sorpresa solo una volta con un piatto di vedure in brodo e la sorpresa da parte mia è stata molto apprezzata.
Già, il brodo. Sono solita prepararlo da me perché detesto il dado vegetale. E anche lì le varianti possono essere molte. Il mio prevede:
- sedano
- carota
- cipolla
- patata
- prezzemolo
- alloro
Adoro l'alloro. Lo uso spesso in cucina per aromatizzare gli arrosti e ultimamente lo utlizzo anche per i lessati. Quando dispongo del mirto utilizzo anche qualche fogliolina di questa pianta molto aromatica.
Non sempre però mi cimento nella preparazione del brodo e ripiego senza troppi sensi di colpa sulla comunissima acqua. Apro e chiudo parentesi, io uso la pentola a pressione e la quantità di liquido necessaria è minore rispetto a una qualsiasi pentola con coperchio. Ad ogni modo, anche quando utilizzo solo acqua, unisco le foglie di alloro e faccio rosolare previamente le verdure in un soffritto di sedano-carota-cipolla sfumato con del vino rosso. Posso assicurare che il risultato è ugualmente buono e gustoso, lontano dall'essere il "risciacquo per budella" che solitamente si pensa.
Altro piccolo accorgimento riguarda la consistenza. Io preferisco una minestra poco brodosa. Per capirci, non amo particolarmente le verdure che galleggiano slegate le une dalle altre. Per questo unisco sempre una o due patate intere che a fine cottura andrò a schiacciare con la forchetta in modo da dare una consistenza più cremosa alla minestra. Surrogato della patata è ovviamente la fecola, ma io non la sopporto, mi sembra più un prodotto da laboratorio chimico che non da cucina casereccia e quindi ne faccio volentieri a meno quando posso.
A questo punto il minestrone è pronto. Un classico che non annoia mai, costantemente rivisitato.
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