Ieri sera guardavo l'ultima parte della trilogia di Jackson basata sul tomone di Tolkien. E' una cosa che faccio almeno una volta l'anno, credo ormai di conoscere a memoria tutte le battute e tutte le espressioni dei protagonisti. Ho letto il libro parecchi anni fa, avevo forse 14 o 15 anni e ricordo solo di averlo divorato. Diversi anni dopo (forse ne avevo già 20-22) ho letto il prequel, Lo Hobbit, dove viene narrata la storia di Bilbo e tutte le sue stravaganti avventure. Abituata alle descrizioni minutissime della Compagnia & Co., Lo Hobbit non ha lasciato un gran segno ad essere sincera. Ad ogni modo la magia di Tolkinen è stata quella di aver saputo creare un mondo possibile, di aver dato ai suoi personaggi una storia, una lingua, una tradizione orale e scritta. D'altra parte ha dedicato la sua vita a questo.
Tuttavia, più guardo il monumentale lavoro di Jackson, più sento che qualcosa stona terribilmente. Qualcosa di profondamente estraneo al romanzo, sebbene abbia ormai vaghi ricordi del racconto in sé. E ieri c'era qualcosa che stonava più del solito ed era l'effetto di quel gusto tipicamente americano che spesso rovina molti film: il machismo a volte umoristico che tende ad appiattire delle personalità molto più complesse. Penso a Legolas che fa snowboard sulle scale di pietra con lo scudo; al battaglione di orchi nell'ultima battaglia al cancello nero, con tanto di ispezione alla Hartman; alla battuta di Gandalf circa "l'infedele" Sauron; a Merry e Pipino che sono credibili nell'unica scena in cui vengono divisi da Gandalf. E a proposito della coppia di hobbit, posso finalmente dire che la scena iniziale in cui rubano i fuochi dello stregone e per punizione vengono messi a pulire i piatti della festa...è assolutamente patetica ed è stata appositamente aggiunta dagli sceneggiatori per delineare il profilo dei due personaggi. Mi rendo conto che la trasposizione cinematografica di un libro così importante a livello di contenuti e descrizioni non sia semplice. A maggior ragione perché aggiungere scene "sottotitolate" quando il materiale a disposizione è già ampio?
Più guardo il film e più mi viene voglia di ritornare alla lettura originale del romanzo, che ritrovo pienamente solo nell'introduzione del film in cui c'è inoltre una delle musiche più belle della colonna sonora...
E ora le mie zucchine...realizzate letteralmente con quel che restava in frigo. Avevo infatti della besciamella avanzata da una precedente preparazione, un paio di zucchinone (quelle che sanno di poco e niente per intenderci), mezza mozzarella e della mortadella appena comprata. Mi sono detta, perché non infornare tutto?
Ingredienti:
2 zucchine grandi
2-3 fette di mortadella
1 mozzarellina
besciamella
parmigiano
sale
olio
pangrattato
Lessare le zucchine e scolarle ancora al dente. Ungere una teglia di olio e cospargere con il pangrattato. Tagliare le zucchine per la lunghezza, salarle e disporle a "pancia in giù" nella teglia. Unire alla besciamella la mortadella tagliata a pezzettini, la mozzarella a dadini e dell'abbondante parmigiano grattugiato. Mescolare amalgamando gli ingredienti e versare il composto sulle zucchine. Cospargere di pangrattato e infornare per 15 minuti o fino a che non si formi una crosticina.
Per un piatto ancora più gustoso suggerisco di soffriggere le zucchine tagliate a metà in una padella con del burro e magari usare le zucchine romanesche, più piccole ma sicuramente più saporite. In quest'ultimo caso raddoppiare la quantità da utilizzare.
Accompagnato da un'insalata, può essere un velocissimo piatto unico da arricchire a seconda dei gusti e - perché no - delle rimanenze del giorno prima!
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