Benché tenti di convincere me stessa che i giorni di festa sono come tutti gli altri, dopo il capodanno mi ritrovo sempre a fare i conti con la sensazione di essere uscita da un periodo insolito, diverso da tutti gli altri. Non che io senta ancora la magia del natale, ma c'è qualcosa di stranamente sospeso nel periodo natalizio, qualcosa che mi è difficile spiegare. In parte credo sia dovuto al particolare momento che sto vivendo, ma in parte è una sensazione che ho sempre avuto. E ora che le feste sono praticamente finite (c'è ancora la Befana ma è un giorno un po' solitario che "si porta via" - come vuole il detto - tutte le altre feste. Un po' come una domenica inaspettata). Dicevo, ora che le feste sono praticamente finite, ritorno all'ordine naturale delle mie giornate che in verità hanno ben poco di ordinato.
La cucina mi aiuta molto, per me è terapeutica. Mi piacerebbe realmente imparare a cucinare e avere la soddisfazione di non copiare più le ricette ma farne di mie. E non è detto che questo nuovo anno non abbia in serbo per me un corso di cucina. Certo, anche la sperimentazione amatoriale la trovo appassionante, se non fosse che quando le cose non mi vengono esattamente come dovrebbero, mi chiedo se quando mi sono venute è stato un caso fortuito o merito di un'imperscrutabile combinazione astrale. Ma non voglio prendere la cucina troppo sul serio come del resto cerco di non prendere nulla troppo sul serio. Credo di averlo fatto per troppo tempo e ora sento che è arrivato il momento di vivermi con leggerezza, ironia e desiderio.
La ricetta di oggi appartiene ancora all'anno vecchio, ma per quanto mi riguarda la proporrei ogni giorno dell'anno! La lenticchia è il mio legume preferito, la cucino anche in estate e la mangio a insalata condita con sedano, pomodorini, carote e cipollina fresca. In inverno è ottima per la minestra ma anche come contorno da accompagnare a salsicce o carni sostanziose come il cotechino.
Non avendo però molta simpatia per il cotechino (se dovessi fare un'associazione d'idee, a dire cotechino mi viene in mente grasso! ma di quel tipo scivoloso e un po' unto...) e quindi vai di salsicce che invece mangerei anche a colazione senza ritegno alcuno. E proprio per questo ne faccio un uso moderatissimo...
La sera dell'ultimo dell'anno mi sono però concessa questo sfizio e ho preparato il mio piatto di lenticchie "guarnito" da due salsicce di tutto rispetto (che poi sono diventate tre perché ho attinto direttamente al tegame). Ecco la ricetta:
Ingredienti per due persone affamate
250 gr di lenticchie (io uso quelle di Castelluccio)
1/2 cipolla
1 gambo di sedano
1 carota
2 cucchiai di pomodoro in pezzi
1 litro e 1/2 d'acqua
6 salsicce
aglio
olio
sale
Lavare sotto l'acqua corrente le lenticchie per eliminare le impurità. Metterle in un tegame con 1 litro e 1/2 d'acqua fredda. Aggiungere del sale grosso, la mezza cipolla, il sedano e la carota puliti e spaccati a metà. Far raggiungere il bollore e cuocere per circa 35-40 minuti. Intanto in una pentola con dell'acqua far sgrassare le salsicce eliminando con una schiumarola il grasso che affiora in superficie. A questo punto scolare le salsicce e farle rosolare in padella con pochissimo olio (se la padella è antiaderente si può fare a meno dell'olio).
Sempre a parte, far rosolare uno spicchio d'aglio con un po' d'olio e aggiungere i cucchiai di pomodoro in pezzi (la quantità dipende da quanto piacciano o meno sugose, io le preferisco poco sugose...). Aggiungere al pomodoro una mestolata d'acqua di cottura delle lenticchie e continuare fino a cottura del pomodoro.
Al termine dei 35-40 minuti eliminare dall'acqua di cottura delle lenticchie (notevolemente ridotta) la cipolla, il sedano e la carota. Aggiungere il pomodoro privandolo dell'aglio e le salsiccie a cottura praticamente ultimata. Lasciar cuocere per altri cinque minuti fino a che l'acqua non sia completamente assorbita. Le lenticchie infatti non devono essere scolate, ma cotte con una quantità tale di liquido che venga assorbito fino a cottura.
Ho letto altrove che l'acqua di cottura andrebbe cambiata almeno una volta, ma io non eseguo questa operazione.
Lasciar insaporire e "fermare" per qualche minuto in modo che l'ultima acqua venga assorbita. E' un equilibrio delicato, le lenticchie non devono essere né troppo asciutte né troppo acquose...
E come dico sempre io...quel che resta il giorno dopo è ancora più buono...
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