mercoledì 13 aprile 2016

Salmone gratinato con cipolla e zenzero

Vivo in Brasile da tre mesi ormai. L'impatto con la cucina è stato meno felice di quanto mi aspettassi. Mi ero preparata a grandi e intensi sapori ma l'unica cosa veramente intensa che si riesce a percepire ovunque e a qualsiasi ora del giorno è l'aglio. E ovviamente l'odore di carne che sfrigola sulle braci improvvisate per la strada.
 
Abito a Brasilia che è un po' meno Sud America di tutto il resto del Sud America. Brasilia è la città più ricca del Paese, abitata prevalentemente da funzionari amministrativi che guadagnano un fracco di soldi. Ovviamente amano anche spenderli. E come li spendono? Tra le altre cose, in cibo. Il gusto europeo è molto copiato da queste parti e tutto ciò che abbia un vago aspetto e sapore francese o italiano è gettonatissimo. Pizza come se piovesse, per dirne una. Baguette e croissant sono il top della raffinatezza, al punto che il miglior panificio si chiama La Petite Boulangerie. Che poi le pizze siano ricoperte da uno strato di origano - che metteno anche sulla salsiccia, giuro - e che il pane non sia mai croccante o profumato, sono dettagli.
 
L'origano li fa impazzire, lo usano praticamente ovunque come se il gusto italiano fosse racchiuso tutto in questa erba mediterranea. Basta leggere sul cardapio (il menù) la parola "italiano" e potete star certi che c'è l'origano di mezzo.
 
Se dovessi descrivere la cucina brasiliense (non brasiliana, attenzione) in una parola, direi senza ombra di dubbio che è delicata. E' la tipica risposta che mi viene in mente quando mi chiedono ma allora sei stata in quel posto? E com'era il cibo? Delicato. Si, delicatissimo. A parte quando c'è l'origano di mezzo e l'immancabile aglio fritto.
 
La chicca di questa cucina e dei gusti brasiliensi è il pão de queijo, ovvero il panino al formaggio. Dico che è una chicca perché il formaggio a Brasilia non esiste. Ok, ho usato una formula esageratamente tragica lo confesso. Il formaggio esiste ma non è formaggio, è qualcosa che somiglia al formaggio, che lo ricorda, lo imita, ma che non ha nulla a che fare con l'unico e originale cacio che noi italiani conosciamo. Prima di tutto, qui non esiste lo stagionato. Tutti i formaggi tipo qualcosa (tipo parmesano, provolone, pecorino, ecc...) sono morbidi. Il parmigiano poi è unico. Ha l'aspetto di una caciottina dolce e odora lontanamente di parmigiano reggiano. Il pecorino ha lo stesso aspetto e odore del parmigiano con la differenza che sulla confezione c'è scritto pecorino.
 
Un'altra peculiarità della cucina brasiliense è lo zucchero che è venduto in pacchi da 5 kg.
I brasiliensi prendono i dolci sul serio, nel senso che il dolce è l'unica cosa che si percepisce. Non ci sono altri sapori. I boli hanno l'aspetto dei nostri ciambelloni ma non sanno praticamente di nulla tranne che di dulce de lete che usano come copertura o farcitura. Praticamente è come masticare in continuazione una caramella Mou.
 
Ma ci sarà qualcosa di buono in questa cucina? Fin'ora ne ho parlato soltanto in maniera negativa. Non so perché ma è più facile trovare i difetti che i pregi di qualcosa, soprattutto quando ci si trova in un paese straniero. Be', lo so perché. Dipende dal fatto che la nostalgia di casa e di tante cose che si sono lasciate indietro a volte è talmente insopportabile che si comincia a odiare tutto: il queijo che non sa di queijo, l'origano, l'aglio fritto e persino il cioccolato che qui ovviamente è al latte. Odiare è una parola forte. Diciamo che si prendono delle distanze di sicurezza.
 
Prometto che mi sforzerò di parlare - dal prossimo post - dei pregi di questa cucina. Una sorta di terapia del buonumore che non fa mai male. Intanto mi arrangio come posso nella cucina di casa, ieri sera ho preparato dei filetti di salmone al forno gratinati con cipolla e zenzero ed erano veramente buoni. La ricetta è facilissima ed è una variante appetitosa.
 
Alla prossima!
 
 
 
 
Ingredienti
 
2 filetti di salmone
1/2 cipolla
zenzero fresco
basilico
pangrattato
olio
sale
 

Portare a ebollizione una pentola d'acqua e immergervi i filetti per un paio di minuti. Intanto tritare finemente la cipolla e il basilcio, unire lo zenzero, il pangrattato, l'olio e mescolare fino ad ottenere una pappetta manipolabile con le mani. Scolare i filetti, salarli e ricoprirli con l'impasto ottenuto. Adagiare in una teglia e aggiungere un filo d'olio. Cuocere in forno per circa 15 minuti, facendo gratinare la parte alta. Sfornare e mangiare caldo o tiepido. 

1 commento:

  1. Uauu!! Quante novità!! ( non potevo aspettare fino a stasera allora sono passata a leggerti di straforo approfittando del fatto che uno dei bambini dorme!). Ti lascio a fare tortellini e ti ritrovo in Brasile! Che bel salto e che bello ora poter leggere della cucina di quei luoghi che non conosco affatto. Come stai, tu? Come ti trovi lì? A parte la nostalgia che so per esperienza essere il filo conduttore di tutte le avventure da espatriati. Ma vedo che hai già messo in atto strategie di buonumore è questo è ciò che conta!
    La tua ricetta è molto invitante e te la copieró ma d ora in poi, se possibile ti seguirò con ancora più piacere sapendo di poter conoscere cose nuove e interessanti di paesi lontani. Ti mando tanto baci Giulia!

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