giovedì 24 maggio 2012

Strudel di pere e frutta secca

Nessuna vacanza all'estero e nessun impegno di lavoro. Semplicemente molto silenzio e l'ormai abituale difficoltà a comunicare con l'esterno.

Esco da questo letargo per il piacere di condividere nel mio piccolo spazio il libro ricevuto qualche giorno fa da Laura di Bolli, bolli pentolino. E' proprio vero che capita a tutti almeno una volta nella vita di essere estratti dalla sorte! Questa volta è toccato a me in occasione del Blog Compleanno che Laura ha voluto festeggiare regalando a un fortunato estratto il libro di Montersino, Golosi di salute. 

Compatto ma denso di ricette dai sapori tradizionali presentate con una rivisitazione in molti casi interessante. Leggendolo con attenzione ho notato che il buon Montersino ha una spiccata predilezione per le mandorle, ingrediente che distribuisce praticamente ovunque nelle sue ricette! Oltre alla notevole introduzione su cereali e co., ho particolarmente gradito l'utilizzo di farine alternative a quella classica di grano duro, anche se ho forse trovato alcuni ingredienti difficili da reperire (o forse sono io che non ho mai prestato attenzione all'olio di riso nello scaffale del supermercato?) sicuramente salutari per la linea ma un po' meno per il portafoglio.  Le ricette sono corredate da bellissime foto anche se accompate (me misera!) da una forse troppo stringata spiegazione. Ecco, l'unico neo di questo libro - per una principiante come me - è probabilmente l'eccessiva sintesi che in alcuni casi - confesso - mi ha lasciata con dei punti interrogativi. D'altra parte non si migliora mai se non ci si cimenta in qualcosa di difficile o semplicemente di diverso rispetto a ciò a cui si è abituati. Montersino sarà per me un buon modo di mettere in pratica questo principio!

Da un altro libro di dolci (Le torte della Cucina Italiana) ho invece preso lo spunto per questo strudel alternativo. Come spesso mi accade ho apportato qualche modifica in fase di preparazione (aaah, il momento più bello è quello di ritrovarsi con le mani in pasta e lasciarsi trasportare dall'intuzione del momento...). 

Ingredienti:

750 gr di pere
250 gr di farina
110 gr di burro
50 gr di zucchero
20 gr di strutto
5 fette di pancarré
2 uova
1 bicchierino di Cognac
1 limone
noci e nocciole tritate (circa 150 gr)
latte per spennellare
zucchero a velo per guarnire
sale
acqua

Iniziare preparando l'impasto. Lavorare la farina con lo strutto, 50 gr di burro ammorbidito, le uova, un pizzico di sale e un cucchiaino di acqua. Piccola digressione strutto:  non lo utilizzo praticamente MAI in cucina, tranne che per realizzare la torta salata al formaggio. Avendone però una confezione aperta in frigo mi sono decisa a utilizzarlo e posso garantire che - vista l'esigua quantità - non risulta affatto pesante (o più pesante) ma conferisce una fragranza decisamente unica.
Impastare su un piano non infarinato (ero scettica ma ho seguito le istruzioni). Inizialmente tenderà ad essere un po' appiccicoso ma lavorandolo energicamente diventerà presto elastico. Fate una palla e mettete in forno caldo a riposare per circa mezzora.

Preparare intanto il ripieno. Sbucciare e tagliare le pere a fettine sottili (io mi sono aiutata con una mandolina), profumatele con il succo e la scorza grattata del limone e unite le fette di pancarré tritate (e senza crosta), 60 gr di burro fuso, il bicchierino di Cognac, lo zucchero e la frutta secca tritata grossolanamente. Amalgamare bene il composto. 

Stendere infine la pasta su un foglio di carta da forno cercando di renderla il più sottile possibile. Distribuirvi il composto di pere e frutta secca lasciando un bordo di circa mezzo centimentro su tutti i lati. A questo punto non resta che arrotolare lo strudel aiutandosi con i lembi della carta e sigillando le estremità alla fine. Disporlo sulla placca con la carta da forno, spennellarlo con il latte e cuocerlo in forno preriscaldato per circa 40 minuti a 160° (forno elettrico e ventilato). 

La ricetta è accompagnata da una salsa all'arancia preparata con confettura d'arancia, Grand Marnier, panna e acqua. Ma anche con la classica panna montanta fa la sua porca figura...
Sevire guarnendo con zucchero a velo.

5 commenti:

  1. Che brava a fare lo strudel, io per la pasta sono proprio negata: di solito uso la pasta sfoglia, però il vero strudel deve avere questa pasta sottilissima, croccante...non ho mai usato lo strutto, forse è per questo che mi riesce malissimo?!

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    1. ...è stata in verità la mia prima volta ma credo che ci sarà presto una seconda :)
      Ho letto anch'io che il segreto dello strudel è la pasta tirata molto sottilmente, mi chiedo in fondo se non avrei potuto tirarla di più...ma lo strutto te lo consiglio. Temevo che a cottura ultimata la pasta fosse troppo dura, un po' come quella del biscotto, invece è friabile e croccante insieme.

      Fammi sapere se tentarai!

      Un bacione

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  2. E allora aspetto pure la mia! (di volta in cui verrò estratta dalla sorte per una vincita!!): ammazza che bel libro hai vinto!
    E lo strudel è un dolce che mi piace proprio tanto: sia il classicone sia le mille sue versioni alternative e più o meno originali. Questo, originale lo è di sicuro (pere, pancarrè, il bicchierino di cognac...mi sembra di sentirne il profumo!). Tanto che me lo segno e mi appunto pure la nota sullo strutto (che non ho mai usato e che leggendolo a distanza di tempo, sono sicura mi verrebbe voglia di omettere, sostituire...invece no! Una volta tanto vorrei riuscire a riprodurre fedelmente).
    Baci, buon weekend

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    1. Sul riprodurre fedelmente ne so qualcosa anch'io, ovvero tendo spesso a sostituire, modificare, seguire l'istinto e la disponibilità della mia credenza!!! Anzi, aspetto tue interessanti varianti sull'argomento :)

      un bacione Luna, buona giornata!

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