venerdì 6 luglio 2012

Fagioli a corallo con pomodoro e cipolla e gita all'Eataly

Non una verdura particolarmente gettonata nella mia cucina, ma una variante agli ortaggi estivi di cui comunque è difficile stancarsi. Melanzane, peperoni, zucchine e pomodori hanno tutti un posto in prima fila sulla mia tavola imbandita. Che imbandita non è, perché in questo ultimo periodo mi cibo in modo decisamente spartano davanti al televisore. Dipende, insomma. Comunque questa estate ancora devo cimentarmi in ricche parmigiane o peperonate al forno, tutte cosette leggere che è bene non farsi mai mancare all'ora dei pasti. Sicuramente il fagiolo a corallo ha dalla sua almeno la virtù della leggerezza. Quanto a sapore, cipolla e pomodoro gli danno indubbiamente una mano. 

Ma prima di deliziarvi con questa ricetta semplice come quelle che piacciono a me, apro una parentesi sulla gita all'Eataly romano di qualche giorno fa. Ne avevo sentito parlare ma non ero preparata a quanto mi sono trovata di fronte! Aperto all'ex Air Terminal Ostiense, costato una fortuna (e la vale tutta!) l'ultimogenito di casa Farinetti - l'imprenditore che ha ideato la catena enogastronomica esportandola anche fuori dai nostri confini - è un luogo accogliente, di gusto, in grado d'integrare il prodotto di nicchia al consumo di massa. Se cerchi qualcosa all'Eataly lo trovi e lo trovi in serie. Basta mercatini rionali, negozi etnici o ghiottonerie reperibili solo ai negozi del centro, ora tutto è a portata di qualche fermata di metro. Sarà un bene? Io mi pongo sempre qualche domanda e forse sempre una di troppo. Confesso che ne sono rimasta impressionata e che non mancherò di fare un'altra visita (la prima è stata praticamente un orgasmo alimentare) ma...(ecco che arriva la domanda) non sarà un tantinello eccessivo? Tanto di tutto, troppo di tutto. Personale numeroso e (ancora una volta) troppo discreto, troppo distante. Il rapporto con il prodotto è orientato all'acquisto diretto o al massimo veicolato da qualche citazione dell'Artusi ma non certo da uno scambio umano. Be', a questo siamo già abituati con i nostri supermercati, quindi niente di nuovo. Già. Appunto. Niente di nuovo (o quasi). Di nuovo c'è invece proprio il prodotto, o meglio la sua reperibilità, la sua facilità d'acquisto. Farinetti svela di essersi ispirato al mercato di Istanbul adattandolo a sua volta al nostro modo di "fare mercato", ormai molto americano.
Insomma, la terra dell'abbondanza regna sovrana sul suo isolotto di palme e banani mentre intorno galleggia indistinta la marana, ovvero quella che a Roma era la piscina dei poveri.

Ho portato con me - da questa gita sul filo della polemica come al mio solito - un'immagine insolita per un megacentro del gusto, qualcosa che certo non ci si aspetta: una magia contadina che fa bella mostra tra le moderne strutture e i lampadari scintillanti, senza nulla perdere della sua bellezza. La regalo a tutti voi che seguite le mie parole.

Steli antropomorfe in pietra arenaria - maschile e femminile. Ciò che rimane di antichi pali di testa che servivano come sostegni ai filari dei vigneti. 
La stele che rappresenta la donna è dolcemente in attesa...













Ingredienti:

fagioli a corallo
pomodori in pezzi o pelati
1/2 cipolla
sale
olio

Lavare e - nel caso - tagliare a metà i fagioli. Lessarli e scolarli ancora al dente. Intanto affettare la mezza cipolla, rosolarla in una padella col l'olio e aggiungere i fagioli. Scottare qualche minuto e amalgamare i pomodori al resto. Aggiungere un po' d'acqua, salare e continuare fino a cottura. Dolci, saporiti e leggeri. 


2 commenti:

  1. Ci sei stata dunque! Io ancora devo decidermi perchè il timore della delusione è sempre dietro l'angolo!
    Nel piccolo paesotto dove vivo continuo a fornirmi (per affettati e pane) da un pizzicagnolo risicato (per le dimensioni del suo negozio) e in via d'estinzione.
    I grandi ipermercati e le frutterie egiziane lo stanno riducendo sul lastrico e non credo avrà ancora lunga vita, ma il rapporto umano in quei piccoli scrigni magici è assolutamente introvabile altrove.
    ti fa assaggiare il prosciutto mentre affetta la mortadella, ti dice da dove è arrivata la merce e quando, ti snocciola ricette mentre taglia mezzo genzano o incarta quattro rosette. E ti fa cambiare idea sul pranzo o sulla cena solo decantandoti le lodi di una formetta di ricotta calda appena arrivata dal contadino.
    Il venerdì gli portano la porchetta calda e il negozietto si riempie del suo profumo.
    insomma, quel tipo di spesa lì sta finendo. E abbiamo di fronte i nuovi megastore del cibo dove appunto trovi di tutto ma forse senza niente dentro.
    Mi pongo le tue stesse domande, mi si accende il medesimo tuo spirito polemico, eppure non vedo l'ora di andarlo a vedere questo nuovo Eataly di cui tanto si parla.
    Ma al contempo vorrei tanto che il mio pizzicagnolo di fiducia restasse sempre lì dov'è e non fosse inghiottito dalla crisi, economica e di valori.
    Tanti baci, buon fine settimana
    (ah scusa dimenticavo: i fagioli corallo con cipolla e pomodoretto so na poesia!! e pure leggera tiè!)

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  2. Sono in sintonia con ciò che scrivi, ma ti consiglio comunque di andarlo a visitare. A piccole dosi può anche avere il suo perché, anche se "piccolo" non è il termine esatto per definirlo. Sarò una nostalgica, una romantica o semplicemente un pezzo d'antiquariato...ma...certe cose vorrei che non cambiassero, vorrei ritrovarle sempre lì. Proprio come il tuo pizzicagnolo.

    Un abbraccio Luna...e un bacione!

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