mercoledì 4 luglio 2012

L'Italia che conta

Non ho saputo resistere. Leggendo - come mi piace fare sempre ad ogni nuovo post - il blog di Luna, ho scoperto questa iniziativa molto bella alla quale voglio - in calcio d'angolo! - partecipare anch'io. 

L'Italia che conta. Che conta per noi. 

Mi sento di parlarne non solo perché mi piace l'idea del viaggio e della scoperta, ma anche perché ultimamente si parla spesso d'Italia con opinioni molto divergenti. Usciamo da pochi giorni dagli Europei, sconfitti in finale dalla Spagna. Cosa ci ha lasciato questo torneo calcistico? Uno scempio del diritto alla vita che l'Europa non ha esitato a calpestare e che l'Italia non ha saputo o voluto rifiutare. Contemporaneamente, proprio nel nostro Paese tutto decorato a tricolore, un altro diritto veniva calpestato con l'abolizione dell'articolo 18. Non voglio scendere nel dettaglio di questioni di cui, nei giorni precedenti, ho letto abbondantemente e discusso con tutta l'animosità con cui si discutono questioni che ci stanno a cuore. Ma voglio partire proprio da qui per parlare oggi di un'Italia diversa, per ricordare a me stessa che se le brutture devono essere combattute non è soltanto per una questione etica, ma anche per un diritto alla bellezza.

La bellezza salverà il mondo, sosteneva Dostoevskij.

Avrà avuto ragione?

Spesso mi sento delusa. Da me stessa, dall'incapacità di agire concretamente sul cambiamento, dall'indifferenza dei miei vicini, dalla sensazione crescente che l'errore non è ai vertici ma alle fondamenta. Abbiamo (hanno) festeggiato l'unità d'Italia senza riflettere sul significato della parola "unità". Non è una questione di patriottismo, ma una questione di quanto sia possibile oggi essere patriottici. Essere italiani. Essere un Paese che dice no, che sappia rovesciare un sistema che non ci rappresenta, invece di accettarlo e tirare avanti. Sono questioni sulle quali si potrebbe scrivere per ore, confrontarsi, discutere. Ultimamente mi chiedo anche se si possa, oggi, con tutto questo spazio a disposizione, parlare solo di cucina e fornelli.

La mia risposta è che no, non si può. E' nostro dovere - e diritto - non stancarci di dire quello che abbiamo da dire. Non stancarci di essere polemici senza perdere la nostra leggerezza, il nostro amore per le cose belle. Senza imbruttirci, che l'imbruttimento allontana e disorienta.

Per questo, oggi, voglio parlare della mia Italia, quella che accanto all'altra - l'Italia da cambiare - spero resti la stessa.

Lascio che le foto parlino da sole, aggiungendo soltanto qualche riga di commento personale.


I giardini di Ninfa - Sermoneta
Non credevo esistesse - a pochi chilometri da casa - un luogo così fuori dal tempo. Qui la bellezza regna sovrana. Ma anche la tolleranza, la convivenza, l'integrazione. Un giardino in cui differenti specie di piante provenienti da diverse parti del mondo, coabitano nel più perfetto equilibrio. Certo, per le piante è più semplice perché, citando un film, le piante non hanno memoria. Ma noi, che di memoria ne abbiamo molta e siamo in grado di ordinarla e custodirla, dovremmo ricordarci che esistono nel nostro Paese luoghi come questo. In cui la bellezza ha salvato almeno una parte di mondo.



La Majella - Abruzzo
Inaspettato. Aspro. Selvaggio. Questo luogo rappresenta per me una piccola vittoria personale, una conquista. Trovarsi tra due costoni di roccia, sprofondati in mezzo ai giganti e avere la sensazione di non essere respinti, ma accolti senza pregiudizio e con quella saggezza che solo l'immobilità di una roccia - un'immbolità combattiva e tenace - può offrire. Ci sarebbe molto da dire sulla Majella, su un viaggio durato tre giorni con lo zaino sulle spalle, su un paesaggio che verso la fine del percorso diventa quasi lunare. Ma tutto è già congelato in questa immagine. Perfetta e completa.



Riserva Naturale di Tor Caldara - Anzio (Roma)
Questa è casa. Ritrovata. Riscoperta. La raggiungo ogni volta che la casa mi chiama. A distanza, come la navicella di E.T. Il particolare di questa foto è simbolico. Rappresenta un ponte in una zona non accessibile al visitatore. Nel tempo la natura si è ripresa il suo spazio ma ha saputo farlo con eleganza. Mi trovavo lì perché è sempre importante capire da che parte del ponte dobbiamo essere. E con chi. Ma non si può raccontare cosa c'è oltre. Bisogna scavalcare il ponte e andare a vedere.

Nella mia Italia che conta il primo posto è per la natura. Perché non c'è spazio per nulla - per la lotta, l'amore, la bellezza - se non c'è comprensione di questo patrimonio che abbiamo soltanto ereditato. 

Ringrazio Luna e soprattutto il blog Viaggi e Baci che ha dato a tutti l'occasione d'intraprendere questo viaggio. 

8 commenti:

  1. Natura e bellezza: due parole che potrebbero essere sinonimo una dell'altra. Peccato che la nostra pazzia ci stia portando ad uccidere entrambe e stia costringendo la natura a farsi sentire in modo spesso tragico ...
    Le tue foto sono un inno alla natura benigna, quella che crea, selvaggia, capace di sopravvivere, di adattarsi ... speriamo anche di risollevare lo stato del pianeta.
    Grazie per lo spunto di riflessione e per aver partecipato.
    Monica

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    1. Spero tanto anch'io Monica che questa natura sappia trovare la strada che noi abbiamo perduto. Mi trna in mente una frase che ho citato altrove ma che trovo adatta anche a questa situazione: regredire quel tanto che basta alla felicità. A volte progresso può voler dire fare un passo indietro e riprendersi qualcosa che non si credeva importante. Nel nostro caso il mondo.

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  2. Bella scelta per le foto,davvero belle!!!Credo anch'io che un po' più di rispetto e amore per la natura e le sue bellezze, possa essere d'aiuto a questo paese sofferente ormai da troppo tempo!!!

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    1. Ciao Olga, condivido perfettamente! Molti nostri problemi - non sembra ma è così - sono collegati allo sfruttamento indiscriminato di un mondo che in parte già non esiste più.
      Un abbraccio e buona serata :)

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  3. Cara, carissima Betel con cui mi trovo sempre più in sintonia: che immagini bellissime e cariche di suggestioni! Tanto per cominciare io quei posti lì (a parte per sentito dire) non li conosco proprio e sarebbe pure ora invece che mi decidessi a colmare questa lacuna.
    Il ponte, gli speroni di roccia: quante cose avremmo da imparare dalla natura!
    Quanto a tutto il resto: quanto hai ragione!
    Che "l'errore non è ai vertici ma alle fondamenta" è un fatto che sostiene anche mio marito, usando il plurale ogni volta che si parla di inettitudine, vigliaccheria, lassismo di fronte a tante cose storte che non vanno: si tende sempre ad attribuire la colpa agli altri, nella fattispecie ai vertici, delegando responsabilità e impegno.
    Nelle piccole come nelle grandi cose, in casa come per il mondo.
    E potrei continuare per ore ma il dovere mi chiama (cena, panni da stendere, altri da ritirare...).
    Ci tenevo solo a dirti che anche a me piace tanto leggerti!
    E poi: grazie
    E infine: brava!!!!
    Baci
    e chiudo.

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    1. Ho scoperto tardi anch'io Ninfa e ti consiglio vivamente di andarci in primavera quando è al massimo del suo splendore. Si dice che i posti belli siano fatti per dimenticare, a me invece sortiscono l'effetto opposto: fanno ricordare. Ricordare della bellezza, che in un mondo caotico e pieno di brutture a volte passa inosservata. Ed è proprio come scrivi tu: i primi responsabili di queste brutture siamo proprio noi, anche se accettarne la responsabilità non è facile quanto scagliarla addosso ad altri.

      Carissima Luna, potremmo davvero continuare per ore, chiacchierare con te è piacevole e...mi lascia sempre l'impressione di essere compresa con semplicità e trasparenza. Due rarità, di questi tempi.
      Un abbraccio grande e buona serata :)

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  4. mi son persa tra le mie verdure e non vedevo questo splendido post <3... meraviglia!!!!!!!!!!!!!!! un abbraccio Betel... sono un po' assente ma un pensiero per le mie amiche c'è sempre <3

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    1. Carissima blu, leggerti è sempre un piacere e un piacere ancora più grande è ritrovarti :)

      Un bacione grande grande

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