Mi sembra di essermi assentata per molto tempo. Sicuramente è TROPPO tempo che non cucino qualcosa. Quest'ultima settimana mi sono (come dire) adattata a quel che avevo in frigo senza provare nulla di nuovo, nonostante poi abbia trascorso tutto il tempo dentro casa. Sarà stata forse Babette a farmi smuovere dal mio torpore? Sono infatti riuscita a vedere finalmente questo film e non ho potuto fare a meno d'immaginarmi dentro quella cucina insieme a tutte quelle pietanze preparate con arte e passione. Una cucina d'altri tempi, inoltre. Sul web ho cercato immediatamente la ricetta per preparare le famose
Cailles en sarcophage, ovvero le quaglie ripiene e servite all'interno di vol au vent (rigorosamente da preparare in casa altrimenti non vale!!!)
La storia è tratta da un romanzo di Karen Blixen, scrittrice famosa per quello che è diventato un best seller consacrato poi dal cinema,
La mia Africa. In verità nel romanzo della Blixen la vera storia d'amore è con quella terra, con le persone che l'attraversano, con il dolore che l'Africa sembra sempre portarsi dietro e di cui si finisce sempre, inevitabilmente, per innamorarsi. Finch-Hatton, nel romanzo, ha un ruolo abbastanza marginale e anche se trapela un certo interesse nei suoi confronti, la relazione rimane sullo sfondo di una storia più grande fatta di tante storie.
Il pranzo di Babette è invece ambientato nella natia Danimarca, in un piccolo villaggio protestante e racconta la storia di due sorelle, figlie del pastore, cresciute senza desiderare altro che quella semplice e tranquilla vita di dedizione al prossimo e alla fede. L'intero villaggio è in fondo chiuso in se stesso, refrattario al piacere della vita, al colore e al sapore di cui la vita può essere piena. E il buon cibo si sa, è uno di quei piaceri che la religione ha sempre guardato con diffidenza, una sorta di lussuria del palato che ha coniato poi nel tempo il famoso detto "il boccone del prete", tanto per ricordarci quanto gli uomini di fede siano terreni come noi miscredenti.
In questo paese arriva un giorno Babette. Non bisogna però pensare all'eccentrico arrivo di una Vianne armata di antiche ricette maya e di una spiccata sensibilità verso i gusti e i desideri delle persone. Babette arriva di notte, vestita di scuro e chiede ospitalità alle due sorelle, offrendo il suo aiuto domestico in cambio di un posto in cui vivere e rifugiarsi dalla delicata situazione politica francese. Babette resterà con loro per quattordici anni, rinunciando alla sua vera vocazione: la cucina.
Il resto della storia non voglio raccontarlo perché non mi piace svelare i finali e le intenzioni dei film, però posso lasciare un piccolo assaggio:
E ora la mia ricetta, semplice e buona come le cose che piacciono a me.
Le cipolle sono molto usate in cucina, sono ottime per insaporire i sughi o rendere più sfiziosa un'insalata...ma mangiate da sole? Preparo questo piatto ogni volta che viene mia madre a pranzo, lei ne è ghiotta ma non le cucina mai perché a casa sarebbe l'unica a mangiarle. Così, quando viene da me, lascio sempre un piccolo spazio per un contorno di cipolle al forno...
Ingredienti per 4 persone:
1 confezione di cipolle piatte
(si trovano anche sfuse)
pangrattato
parmigiano
sale
pepe
olio
Spellare le cipolle e tagliarle a metà nel senso della larghezza, in modo da formare due dischi separati. Adagiarle nella placca da forno, irrorarle con un po' d'olio, salarle e peparle. Cospargere la superficie con del parmigiano grattugiato e infine del pangrattato. Infornare a 180° per circa una ventina di minuti, fino a quando non formeranno una crosticina superiore. Bisogna cercare di comprare cipolle tutte della stessa grandezza e ricordarsi che più sono grandi più tempo impiegheranno per cuocere. Si conservano bene anche il giorno dopo e sono ottime persino a temperatura ambiente!! L'unico inconveniente è che la casa avrà un inconfondibile odore cipolla per almeno due giorni...!!!