Quando ero bambina non gradivo diversi tipi di ortaggi, asparagi compresi. Mi chiedo come mai la maggior parte dei bambini non ami la verdura e la frutta. A casa mia vigeva (purtroppo e per fortuna) l'antica usanza del non ti alzi finché il piatto non brilla. Dico antica perché è raro oggi vedere un bambino seduto composto a tavola, ma anche solo semplicemente seduto. Oddio, sto parlando come mio padre.
Ammetto, lo detestavo. Detestavo stare seduta al mio posto tanto quanto detestavo la disciplina, la stessa che mi intimava di finire il minestrone con carote e dio-solo-sa che altro ortaggio galleggiante nel brodo. Ricordo cene interminabili e difficili da ingoiare, non solo a causa delle indigeste verdure, ma anche del mio orgoglio ferito. Era ovviamente una lotta impari. A volte per puntiglio - o forse in attesa di un miracolo - restavo seduta con la tavola completamente sparecchiata, i miei sdraiati sul divano a vedere un film e io in isolata contemplazione del piatto. Credo di aver formulato le mie migliori riflessioni giovanili in quelle involontarie occasioni. O quanto meno i miei migliori propositi da adulta quale ancora non ero ma bramavo di diventare al più presto. Vendetta, vendetta, vendetta.
E così sono cresciuta sana e forte, direbbe mio padre. Senza dubbio sono cresciuta, quanto meno per una legge naturale che investe il ciclo della vita. E - paradosso - mangio la verdura, anzi, la mangio con molto gusto. Non so se sia merito della mia rigida educazione o semplicemente di un risveglio del gusto che con l'età si è raffinato, ma non è difficile immaginare come mio padre sia propenso a credere alla prima ipotesi.
Gli asparagi restano comunque relegati alla serie delle verdure che mangio saltuariamente e in fondo, leggendo le proprietà di questo ortaggio, non è poi così sbagliato. E' infatti considerato irritante per le vie urinare e sebbene sia consigliato a chi soffre di disturbi renali (poiché svolge un'efficace azione di drenaggio), è preferibile usarne in quantità discrete e soprattutto NON mescolarlo contemporaneamente a burro e olio e altri grassi (come il formaggio o le uova, ad esempio). Mi sono ben guardata, come da copione, di seguire questa piccola regola della giusta combinazione alimentare...
6 uova
500 gr di asparagi
1 porro
provola affumicata (circa 1 etto)
parmigiano
burro
olio
sale
Lavare gli asparagi ed eliminare la parte bianca del gambo. Tagliateli a pezzetti e lessateli (o lessateli interi, come preferite) per circa 15 minuti. In una padella far soffriggere il porro con l'olio e un pezzetto di burro (quantità a vostra discrezione). Aggiungete gli asparagi, salate e portate a cottura. In un altro recipiente sbattete le uova e aggiungete il parmigiano (tre buone cucchiaiate), il formaggio a pezzettini e gli asparagi che avrete fatto almeno stiepidire. Amalgamate bene e versate nella padella precedentemente usata. Cuocere da ambo i lati fino a doratura.
Servire tiepida o anche a temperatura ambiente, soprattutto in queste calde giornate di primavera!
E' la prima volta che entro nel tuo blog e mi piace molto se ti va ti aspetto nel mio un abbraccio paola
RispondiEliminaCiao Paola, benvenuta nella mia piccola cucina. Spero ti troverai bene, la porta è sempre aperta per fare quattro chiacchiere e gustare qualcosa insieme. Ricambio volentieri l'invito, mi sono già fatta un giretto nel tuo blog ^__^ e tornerò presto, te l'assicuro!!
EliminaUn bacione
Eccomi! Faccio parte degli svezzati in quella scuola di pensiero lì: vietato alzarsi da tavola finchè il piatto non è lindo e pinto e soprattutto chiedere il permesso di "scendere"!! Anzi: l'asilo me lo sono fatto nell'allora Germania dell'est che quanto a regole di questo genere trovava un validissimo alleato all'educazione rigida della mia famiglia. Meditavo i tuoi medesimi propositi di vendetta e invidiavo i miei coetanei liberi di salire, scendere e saltellare variamente da una sedia all'altra, ma allo stato attuale (anche in qualità di tata) mi rimane una forte intolleranza per tutti quei bimbi che gironzolano scatenati attorno alla tavola seguiti in corteo da mamme col piatto in mano che brandiscono cucchiaiate di pappa.
RispondiEliminaLa questione di apparecchiare per bene anche quando mangio da sola, godersi un pasto, indugiare a lungo a tavola forse affonda le sue lontane origini proprio in quelle abitudini lì.
Non amo moltissimo gli asparagi, ma me ne hanno sempre decantato le lodi soprattutto abbinati a una frittata che non ho mai assaggiato e per la quale invece nutro una forte curiosità.
Con la provola poi deve essere davvero squisita!
Tra l'altro apprezzo in modo particolare l'altezza di questa tua frittatona che fa venire proprio voglia di mettersene una bella fetta in una rosetta croccante o fra due fette di casereccio! Ecco, me la porterei proprio via per pranzo oggi...non è che te ne sarebbe avanzata un po' per caso??
Buona giornata cara Betel e tanti bacioni!
Si può dire che abbiamo frequentato la stessa scuola di vita e se ci fossimo incontrate da bambine, entrambe sedute ai nostri posti, avremmo stretto una silenziosa solidarietà! :D
EliminaProprio come te - forse proprio per l'educazione ricevuta - non sopporto il girotondo di bambini intorno ai tavoli e non capisco perché non imparano a mangiare da soli, visto che imparano tante altre cose (sono come piccole spugne, si sa!). Però ho segretamente coltivato il desiderio di mangiare un po' meno "composta" e quindi nel momento in cui mi ritrovo da sola mi apparecchio di tutto punto...ma sul divano!!! Colazione compresa, quando posso...
Per la frittata, forse noterai che l'ho "caricata" un po' troppo e non tutti gli asparagi sono riusciti a legare con l'uovo. Lo considero un piatto unico e se lo infili nel panino decisamente un pranzo da due portate. Fammi sapere se proverai a farlo!!
un bacione e buona giornata, smack! :)
Il piatto doveva brillare anche da queste parti :) e tutto sommato c'è qualcosa di confortante in quei ricordi (all'epoca, detestavo le lenticchie che, oggi, invece adoro).
RispondiEliminaLe frittate sanno sempre di buono, di casa e sere passate a riposar cuore e pensieri sul divano.
...è vero, c'è un sapore di casa nell'uovo sbattutto e cotto in padella. Forse anche qualcosa che richiama l'infanzia.
EliminaGrazie per essere passata e aver lasciato il tuo commento, ho visitato la tua pagina e mi sono lasciata catturare dalle tue bellissime foto e dalle tue parole.
A presto
Un abbraccio